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    Faustina Maratti

    Per non veder del vincitor la sorte

    Per non veder del vincitor la sorte
    Caton squarciossi il già trafitto lato;
    Gli piacque di morir libero e forte
    Della romana libertà col fato;

    E Porzia, allor, che Bruto il fier consorte
    Il fio pagò del suo misfatto ingrato,
    Inghiottì ’l fuoco, e riunissi in morte
    Col cener freddo del consorte amato.

    Or chi dovrà destar più meraviglia
    Col suo crudel, ma glorïoso scempio,
    L’atroce padre, o l’amarosa figlia?

    La figlia più. Prese Catone allora
    Da molti, e a molti diede il forte esempio;
    Ma la morte di Porzia è sola ancora.




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