Library / Literary Works

    Ippolito Nievo

    Irene di Spilimbergo

    Splendeva su la gran parete nera
    l’ampia trifora, simile a giocondo
    trittico di raggiante primavera,

    e sopra il giovanile capo biondo
    d’Irene, tutta assorta nel consueto
    lavoro, indugiava il moribondo

    sole di maggio. Era un tramonto quieto
    pieno di voli. San Daniele in alto
    nella gran luce, giù nell’ombra il greto

    del fiume, in mezzo, simile a uno spalto
    saliente e verde, la pianura, ed era
    sovr’essa il cielo terso come smalto.

    E levò gli occhi Irene: quella vera
    e viva luce di tramonto, o quella
    serenità diffusa della sera,

    che così dolce all’anima favella,
    su la tela fissar! pinger l’incanto,
    che ad ogni istante in ciel si rinnovella!

    Il pennello depose. Avea di pianto
    umido il ciglio, dentro al cuore anelo
    le palpitava di bellezza un canto,

    mentre di stelle si accendeva il cielo.


    Canti del Friuli




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