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    Mario Rapisardi

    Il Dio dell'oro

    Ecco il sir dei mercati, il dio dell'oro,
    Che al par sui troni e sugli altari ha regno;
    Ecco il nume dei numi, a cui dà l'oro
    Beltà, forza, saper, destrezza, ingegno.

    Se d'onore gli parli, ei parla d'oro;
    Se di patria, di riso ei ti fa segno;
    Tu spargi il sangue e quel dei figli, ei l'oro
    Serba, che libertà lo muove a sdegno.

    E poi che tregua a sua lurida rogna
    Mercate croci e ciondoli non danno,
    Genealogici illustri alberi sogna.

    Questo, o plebe, e colui che sul tuo danno
    Traffica e ingrassa de la tua vergogna;
    Questo, o plebe codarda, il tuo tiranno.




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