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    Pietro Gori

    Addio a Lugano

    Addio, Lugano bella,
    o dolce terra pia,
    cacciati senza colpa
    gli anarchici van via

    e partono cantando
    con la speranza in cor.

    Ed è per voi sfruttati,
    per voi lavoratori,
    che siamo ammanettati
    al par dei malfattori;

    eppur la nostra idea
    non è che idea d'amor.

    Anonimi compagni,
    amici che restate,
    le verità sociali
    da forti propagate:

    è questa la vendetta
    che noi vi domandiam.

    Ma tu che ci discacci
    con una vil menzogna,
    repubblica borghese,
    un dì ne avrai vergogna

    ed oggi t'accusiamo
    di fronte all'avvenir.

    Banditi senza tregua,
    andrem di terra in terra
    a predicar la pace
    ed a bandir la guerra:

    la pace tra gli oppressi,
    la guerra agli oppressor.

    Elvezia, il tuo governo
    schiavo d'altrui si rende,
    di un popolo gagliardo
    le tradizioni offende

    e insulta la leggenda
    del tuo Guglielmo Tell.

    Addio, cari compagni,
    amici luganesi,
    addio, bianche di neve
    montagne ticinesi,

    i cavalieri erranti
    son trascinati al nord.




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