Library / Literary Works

    Edmondo De Amicis

    Preghiera

    Quando la notte ascolte
    Nella stanza vicina
    Il respiro soave
    Di mia madre sopita,
    Mi sento più leggera
    Nel cor tranquillo rifluir la vita,
    E dall’anima lieta e intenerita
    Mi fugge una preghiera.

    Se i falli che ho sul core
    Debbo espïar vivendo
    Con un grande dolore,
    Ch’io perda tutti i doni
    Della fortuna, e nella vota mente
    S’inaridisca la gentil sorgente
    Dei ridenti pensieri,
    Onde mi vien da qualche ignoto amico
    Il saluto lontano;
    E dalla inetta mano
    Cada la penna come un’arma infranta;
    E ch’io rimanga povero, negletto
    Dai più diletti amici miei, costretto
    A guadagnar la vita
    Con un lavoro che l’orgoglio offenda
    E in cor m’apra ogni giorno una ferita;
    E nella mia miseria
    Viva ignoto o deriso,
    E la fatica ingrata
    M’ammorbi il sangue e mi deformi il viso
    E i miei capelli imbianchi;
    E tutto, fuor che la costanza invitta
    E il senso dell’onor, tutto mi manchi,
    E mi fuggan dal cor le più leggiadre
    Illusioni e perda ogni speranza....
    Purchè dalla mia stanza
    Io senta sempre respirar mia madre.
    Poi ch’è uscita dal cor questa preghiera
    Mi sento più leggera
    Nel cor tranquillo rifluir la vita,
    E coll’anima lieta e intenerita
    M’addormo dolcemente,
    E vedo in sogno il volto sorridente
    Di mia madre sopita.




    POTRESTI ANCHE ESSERE INTERESSATO A


    © 1991-2023 The Titi Tudorancea Bulletin | Titi Tudorancea® is a Registered Trademark | Condizioni d'uso
    Contact