Library / Literary Works

    Giovanni Pascoli

    A Vittorio Emanuele

    Re Vittorio: immobilmente
    ti vediamo grandeggiare,
    non nel Pantheon silente
    ma in cospetto al nostro mare.
    Tu sei desso, il buono, il forte...
    chi parlò della tua morte?
    Sei tornato: ave, gran Re.

    Te così vedemmo in testa
    di spossati battaglioni
    tra il fragor della tempesta
    e la romba dei cannoni.
    Il gentil sangue latino
    salì teco a San Martino,
    e l’Italia ebbe il suo Re.

    Tornerai, sempre. La scolta
    chiami all’Alpi i figli tuoi:
    ti vedremo un’altra volta
    grande e fosco avanti a noi.
    Sopra i suoni e le fanfare
    la tua voce udrem squillare:
    Figli andiamo — Eccoci, o Re. ―


    Livorno, 1892. Per musica.




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