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    Giuseppe Aurelio Costanzo

    Gli Eroi della Soffitta

    Chi sono? - Quanti assetano
    Di vasto impero e di superba altezza,
    Quanti piegar disdegnano
    La groppa al basto, il collo a la cavezza.

    Come leoni ed aquile
    Forti e selvaggi odian la greppia e il branco;
    E a corse e a voli agognano,
    Ma senza morso in bocca e sprone al fianco.

    Anzi che a gli altri mescersi
    E andare al passo per la via più trita,
    Scelgon, da soli, il lastrico,
    O in un coviglio abbuiano la vita.

    Carnefici, se ciuffano
    L'ora, e s'aprono, audaci, ogni passaggio;
    Vittime, se ricalcitra
    De la fortuna il corridor selvaggio.

    Quanti, vaniti i rosei
    Sogni e l'ebbrezze, giovanil tesoro,
    Or dismagati anelano
    La giustizia del pane e del lavoro:

    Estrosi un giorno e rigidi,
    Or la più parte pencola e ruina
    Nel brago, e a mezzo il trivio
    Come uno straccio l'anima trascina.

    Quanti, bruciata l'ultima
    Cartuccia, fuori di speranza, rotta
    L'han co' bugiardi apostoli
    Cui vangelo e bandiera è la pagnotta.

    Quanti, illusi ed ingenui,
    Il mar de la città da l'imo fondo
    Lividi lancia e garruli
    Come tante ranocchie in faccia al mondo.

    Quanti ne la gran macchina
    De lo Stato non sono asse o puntello,
    Non cavicchio o carrucola,
    Non fune o cappio, incudine o martello.

    Quanti punzecchia e lacera
    La vita d'ogni giorno, questa prosa
    Irta di ganci e stimoli,
    Monotona, pettegola, cenciosa.

    Quanti succhiella e strazia
    Il chiodo d'un pensier fisso ed ardito,
    O, lima aurea de l'anima,
    La gran malinconia de l'infinito:

    Tra lor si riconoscono
    Al fiuto, al passo, al gesto, al viso arcigno,
    A lo sbadiglio, al tedio
    Ed al mefistofelico sogghigno.

    Una sera s'incontrano,
    Si annasano, si attraggono: alleanza
    Contro la fame ! e mettono
    Insieme l'appetito e l'arroganza.

    O strani, o gai, si atteggiano,
    E dan di sé spettacoli siffatti
    Che le genti, sbirciandoli,
    Ne ridono così come di matti.

    Per l'un la vita è un sigaro,
    O, razzo del pensier, qualche sofisma;
    Un fiocco rosso, o, innocua
    Bomba di cartapesta, un aforisma.

    Per Taltro un novo metodo,
    Una vela od un'isola ignorata,
    Un pallone, una macchina,
    Una colonia od una barricata.




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