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    Giuseppe Parini

    Il piacere e la virtù

    Vada in bando ogni tormento:
    Ecco riede il secol d’oro.
    A scherzar tornan fra loro
    Innocenza e libertà.

    Sol fra noi regni il contento;
    Coroniamo il crin di rose:
    Su si colgan rugiadose
    Da la man dell’onestà.

    La virtù non move guerra
    A i diletti onesti e belli.
    Colà in ciel nacquer gemelli
    Il piacere e la virtù.

    E gli dei portàro in terra
    Un tesor così giocondo;
    E così beàr del mondo
    La primiera gioventù.

    Folle stirpe de’ mortali,
    Che sè stessa ognor delude!
    Il piacer da la virtude
    Insolente dipartì.

    L’atra allor di tutti i mali
    Si destò nova procella:
    E la coppia amica e bella
    Solo in ciel si riunì.

    Ma tornàro i dì beati.
    Or veggiam congiunti ancora
    Con un nodo, che innamora
    La virtude ed il piacer.

    Sposi eccelsi a voi siam grati,
    Che il bel dono a noi rendete:
    Siete voi che l’uomo ergete
    A lo stato suo primier.

    Ah perchè velar l’aspetto
    Sotto strane e varie forme?
    Al fulgor de le vostr’orme
    Si conosce il divin piè.

    La Virtude et il Diletto,
    FERDINANDO e BEATRICE!
    Oh spettacolo felice,
    Che rapisci ogn’alma a te!

    Sol fra noi regni il contento:
    Coroniamo il crin di rose:
    Su si colgan rugiadose
    Da la man dell’onestà.

    Vada in bando ogni tormento.
    Ecco riede il secol d’oro:
    A scherzar tornan fra loro
    Innocenza e libertà.




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