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    Michelangelo Buonarroti

    I' ho già fatto un gozzo in questo stento

    I’ ho già fatto un gozzo in questo stento,
    coma fa l’acqua a’ gatti in Lombardia
    o ver d’altro paese che si sia,
    c’a forza ’l ventre appicca sotto ’l mento.
    La barba al cielo, e la memoria sento
    in sullo scrigno, e ’l petto fo d’arpia,
    e ’l pennel sopra ’l viso tuttavia
    mel fa, gocciando, un ricco pavimento.
    E’ lombi entrati mi son nella peccia,
    e fo del cul per contrapeso groppa,
    e ’ passi senza gli occhi muovo invano.
    Dinanzi mi s’allunga la corteccia,
    e per piegarsi adietro si ragroppa,
    e tendomi com’arco sorïano.
    Però fallace e strano
    surge il iudizio che la mente porta,
    ché mal si tra’ per cerbottana torta.
    La mia pittura morta
    difendi orma’, Giovanni, e ’l mio onore,
    non sendo in loco bon, né io pittore.




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