Library / Literary Works

    Raffaello Sanzio

    Sonetti III

    Un pensier dolce è rimembra[r]se in modo
    di quello asalto, ma più gravo è il danno
    del partir, ch’io restai como quei ch’hano
    in mar perso la stella, se ’l ver odo.

    Or, lingua, di parlar disogli el nodo
    a dir di questo inusitato ingano
    ch’Amor mi fece per mio gravo afanno,
    ma lui pur ne ringrazio e lei ne lodo.

    L’ora sesta era, che l’ocaso un sole
    aveva fatto, e l’altro surse in loco,
    ato più da far fati che parole.

    Ma io restai pur vinto al mio gran foco
    che mi tormenta, ché dove l’on sòle
    disiar di parlar, più riman fioco.




    POTRESTI ANCHE ESSERE INTERESSATO A


    © 1991-2023 The Titi Tudorancea Bulletin | Titi Tudorancea® is a Registered Trademark | Condizioni d'uso
    Contact