Library / Literary Works

    Guido Cavalcanti

    Li mie' foll' occhi, che prima guardaro

    Li mie’ foll’ occhi, che prima guardaro
    vostra figura piena di valore,
    fuor quei che di voi, donna, m’acusaro
    nel fero loco ove ten corte Amore,

    e mantinente avanti lui mostraro
    ch’ io era fatto vostro servidore:
    per che sospiri e dolor mi pigliaro,
    vedendo che temenza avea lo core.

    Menârmi tosto, sanza riposanza,
    in una parte là ’v’ i’ trovai gente
    che ciascun si doleva d’Amor forte,

    Quando mi vider, tutti con pietanza
    dissermi: «Fatto se’ di tal servente,
    che mai non déi sperare altro che morte».




    POTRESTI ANCHE ESSERE INTERESSATO A


    © 1991-2023 The Titi Tudorancea Bulletin | Titi Tudorancea® is a Registered Trademark | Condizioni d'uso
    Contact