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    Isabella Morra

    Non sol il ciel vi fu largo e cortese

    Non sol il ciel vi fu largo e cortese,
    caro Luigi, onor del secol nostro,
    del raro stil, del ben purgato inchiostro,
    ma del nobil soggetto onde v’accese.

    Alto Signor e non umane imprese
    ornan d’eterna fronde il capo vostro,
    cose più da pregiar che gemme od ostro,
    che dai tarli e dal tempo son offese.

    Il sacro volto aura soave inspira
    al dotto petto, che lo tien fecondo
    di glorïosi, anzi divini carmi.

    Francesco è l’arco de la vostra lira,
    per lui sète oggi a null’altro secondo,
    e potete col son rompere i marmi.




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