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    Pietro Gori

    Addio compagni addio

    Addio compagni addio
    sorelle spose e madri.
    La società dei ladri
    ci ha fatto relegar
    sepolti in riva al mar!

    Siamo coatti e baldi
    per l'isola partiamo
    e non ci vergognamo
    perché questo soffrir
    è sacro all'avvenir.

    Ma la sublime idea
    che il nostro cor sorregge
    sfida l'infame legge
    che ai cari ci strappò
    e qui ci incatenò.

    A viso aperto i diritti
    al popolo insegnammo
    e a liberar pugnammo
    da tanta iniquità
    l'oppressa umanità.

    Sognammo una felice
    famiglia di fratelli
    perciò fummo ribelli
    contro ogni sfruttator
    contro ogni oppressor.

    Vedemmo l'alba immensa
    delle speranze umane
    lottammo per il pane
    e per la libertà
    contro ogni autorità.

    Vi giunga o plebi ignare
    da questa fossa infame
    del freddo e delle fame
    sdegnoso incitator
    quest'inno di dolor.

    O borghesia crudele
    tu non ci fai paura
    la società futura
    per la tua gran viltà
    te pur condannerà.

    Ma voi lavoratori
    voi poveri sfruttati
    per questi relegati
    rei di bandire il ver
    avrete un pio pensier.

    Addio dolente Italia
    d'illustri ladri ostello
    di tresche ree bordello
    stretti alla nostra fé
    oggi partiam da te.

    Ma un dì ritorneremo
    più fieri ed implacati
    finché rivendicati
    non sieno i diritti ancor
    di ogni lavorator!

    Straziate o sgherri vili
    le carni e i corpi nostri
    ma sotto i colpi vostri
    il cor non piegherà
    l'idea non morirà.




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