Library / Literary Works

    Sergio Corazzini

    Sonetto della neve

    Nulla più triste di quell’orto era,
    nulla più tetro di quel cielo morto
    che disfaceva per il nudo orto
    l’anima sua bianchissima e leggera.

    Maternamente coronò la sera
    l’offerta pura e il muto cuore assorto
    in ricevere il tenero conforto
    quasi nova fiorisse primavera.

    Ma poi che l’alba insidiò co’ ’l lieve
    gesto la notte e, per l’usata via,
    sorrisa venne di sua luce chiara,

    parve celato come in una bara
    l’orto sopito di melanconia
    nella tetra dolcezza della neve.




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