Library / Literary Works

    Giovanni Pascoli

    Le monache di Sogliano

    Dal profondo geme l’organo
    tra ’l fumar de’ cerei lento:
    c’è un brusìo cupo di femmine
    nella chiesa del convento:

    un vegliardo austero mormora
    dall’altar suoi brevi appelli:
    dietro questi s’acciabattano
    delle donne i ritornelli.

    Ma di mezzo a un lungo gemito,
    da invisibile cortina,
    s’alza a vol secura ed agile
    una voce di bambina;

    e dintorno a questa ronzano,
    tutte a volo, unite e strette,
    e la seguono e rincorrono,
    voci d’altre giovinette.

    Per noi prega, o santa Vergine,
    per noi prega, o Madre pia;
    per noi prega, esse ripetono,
    o Maria! Maria! Maria!

    Quali note! Par che tinnino
    nell’infrangersi del cuore:
    paion umide di lagrime,
    paion ebbre di dolore.

    Oh! qual colpa macchiò l’anima
    di codeste prigioniere?
    qual dolor potè precorrervi
    la fiorita del piacere?

    Queste bimbe, queste vergini
    in che offesero Dio santo,
    che perdóno ne sospirano
    con sì lungo inno di pianto?

    Manda l’organo i suoi gemiti
    tra ’l fumar de’ cerei lento:
    di lontane plaghe sembrano
    cupe e fredde onde di vento...

    Dalle plaghe inaccessibili
    cupo e freddo il vento romba:
    già sottentra ai lunghi gemiti
    il silenzio della tomba.


    Myricae / Ricordi




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