Library / Literary Works

    Guido Cavalcanti

    Fresca rosa novella

    Fresca rosa novella,
    piacente primavera,
    per prata e per rivera
    gaiamente cantando,
    vostro fin presio mando – a la verdura.

    Lo vostro presio fino
    in gio’ si rinovelli
    da grandi e da zitelli
    per ciascuno camino;
    e cantin[n]e gli auselli
    ciascuno in suo latino
    da sera e da matino
    su li verdi arbuscelli.
    Tutto lo mondo canti,
    po’ che lo tempo vène,
    sì come si convene,
    vostr’altezza presiata:
    ché siete angelicata – crïatura.

    Angelica sembranza
    in voi, donna, riposa:
    Dio, quanto aventurosa
    fue la mia disïanza!
    Vostra cera gioiosa,
    poi che passa e avanza
    natura e costumanza,
    ben è mirabil cosa.
    Fra lor le donne dea
    vi chiaman, come sète;
    tanto adorna parete,
    ch’eo non saccio contare;
    e chi poria pensare – oltra natura?

    Oltra natura umana
    vostra fina piasenza
    fece Dio, per essenza
    che voi foste sovrana:
    per che vostra parvenza
    ver’ me non sia luntana;
    or non mi sia villana
    la dolce provedenza!
    E se vi pare oltraggio
    ch’ ad amarvi sia dato,
    non sia da voi blasmato:
    ché solo Amor mi sforza,
    contra cui non val forza – né misura.




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