Library / Literary Works

    Ernesto Ragazzoni

    Parole contro le parole

    Oggi, non voglio far della poesia,
    non voglio stare chiuso contro un tavolo.
    Voglio prender la porta, andare via
    andarmene, se càpita, anche al diavolo!
    In un giorno di ciel, d’aria e di sole
    posso seduto, fabbricar parole?

    Io, come il vecchio Amleto, sono stufo
    di parole, parole, ancor parole!
    Fra tanti pappagalli, sono un gufo
    e disdegno le chiacchiere e le fole.
    Se si parlasse meno, quanto il mondo
    più felice sarebbe, e più fecondo!

    Abbasso i versi e chi li legge e scrive!
    Primavera s’annuncia, e vo’ pei campi
    a veder in che modo si rivive
    senza bisogno alcun che se ne stampi,
    o ne filosofeggino due o tre
    sui sedili dei tram, e nei caffè!

    Senza soccorso di poeti e sofi
    le siepi vanno rimettendo il verde!
    Su per le aiuole crescono i carciofi,
    e l’asparago inver nulla ci perde
    se vien fuori, a dispetto della critica,
    senza affatto occuparsi di politica.

    E così fa la mammola, e fa l’erba,
    il pero, il melo, il mandorlo, il ciliegio
    che una veste di fiori hanno, e superba,
    e daran frutto, senza ciarle, egregio.
    Se facessimo un poco come loro:
    chiacchiere niente, e alquanto più lavoro?




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